CRESCONO I CYBER-RISCHI. E LA POLIZIA SI RAFFORZA

La società si digitalizza. È un processo in corso da anni, la cui corsa sta assumendo sempre maggiore intensità. Tra le dirette conseguenze della digitalizzazione, ce ne sono alcune particolarmente dannose per la società stessa. Basti pensare all’aumento, concreto, dei cyber-rischi, sia nell’ambito professionale sia nell’ambito privato. Un fenomeno al quale le Autorità di polizia sono chiamate a rispondere adeguando i propri strumenti di contrasto.
In questo senso, è previsto un rafforzamento della Sezione analisi tracce informatiche (SATI) della Polizia cantonale – confronta anche il CdT del 17 dicembre scorso – con l’integrazione di alcune figure professionali specialistiche.

I numeri

Nel corso del 2022, la SATI ha sviluppato 31 inchieste (36 nel 2021), effettuato 101 (72) perquisizioni in supporto ad altri servizi, eseguito 1.026 (1.095) analisi informatico-forensi, elaborato 49 (45) analisi criminali operative, collaborato durante 25 (27) ricerche d’urgenza ed evaso 221 (250) richieste e-mail giunte da utenti o altre autorità. Inoltre, ha fornito un importante supporto alla Polizia giudiziaria e alla Gendarmeria nelle indagini classiche in cui vi erano componenti informatiche in gioco. Le attività illecite più frequenti riscontrate sono le truffe denominate Business Email Compromise (BEC)1 – che hanno generato un danno
economico di circa 1.260.000 franchi – e gli attacchi ransomware2. È stato inoltre osservato un aumento di reati in cui l’illecito profitto è stato incassato in cripto-valute. In queste tipologie d’indagine, una delle difficoltà più grandi risiede nell’identificazione degli autori i quali, operando prevalentemente dall’estero, utilizzano espedienti che permettono loro di mantenere l’anonimato.

Fonte CDT.CH – Leggi tutto su cdt.ch

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