L’Italia fa sudare i negozi ticinesi con l’IVA

Articolo tratto da SRF.CH

Italien bringt Tessiner Läden mit Mehrwertsteuer ins Schwitzen

Die Regierung Meloni senkt die Schwelle für die Rückerstattung der Mehrwertsteuer. Im Tessin bereitet die Massnahme grosse Sorgen.

a cura di Karoline Thürkauf

TRADUZIONE AUTOMATICA

L’Italia fa sudare i negozi ticinesi con l’Iva

Il governo Meloni abbassa la soglia per i rimborsi Iva. Il provvedimento suscita grande preoccupazione in Ticino.

Se ci si reca in Ticino per il fine settimana, perché non attraversare velocemente il confine con l’Italia per fare un po’ di shopping? Dal 1° febbraio chi acquista vestiti o scarpe a Como o Varese, ad esempio, può farsi rimborsare l’Iva a partire da 70 euro.

Lucia Arengi è proprietaria di una piccola boutique di moda nella zona pedonale della cittadina di confine di Chiasso. Lo vede nero: “Noi, almeno io, siamo molto preoccupati. Le persone già fanno molti acquisti all’estero o online. Non hai molto tempo per passeggiare e fare shopping. La riduzione dell’Iva italiana peggiorerà ulteriormente la situazione”.

Altrettanto cupe sono le prospettive future della proprietaria del negozio, Alessandra Faroppa. “Non è solo la riduzione dell’Iva. Il franco forte rende anche lo shopping in Italia, che è vicino al confine, così attraente. Questa IVA è un altro tassello della nostra rovina”.

I negozianti che hanno una clientela piccola ma fedele perché occupano una nicchia sono meno pessimisti. Ad esempio Jacopo Bruno, che gestisce un negozio di sigari. «Per noi la domanda supera l’offerta. Dopo la crisi del coronavirus si è verificata una massiccia carenza di materie prime. Quindi ora abbiamo un piccolo vantaggio in questa cosa esentasse”.

Sperando nella Berna federale

Davide Rampoldi, presidente della società commerciale del Mendrisiotto, non parla di vantaggi, anzi, di grandi sfide: “In realtà noi qui alla frontiera in queste condizioni non possiamo che perdere la battaglia per i clienti”.

In questa situazione senza speranza Rampoldi chiede aiuto alla Confederazione bernese. Il governo federale dovrebbe aiutare le regioni frontaliere nella loro lotta. È attualmente in corso una consultazione sul limite di esenzione del valore. La Confederazione vuole tassare più pesantemente gli acquisti effettuati all’estero quando vengono importati in Svizzera. Nello specifico il limite senza valore verrà dimezzato da 300 a 150 franchi, incentivando così gli acquisti nazionali. Oppure: gli acquisti all’estero dovrebbero essere resi meno attraenti.

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