PER PUNTARE SU IDROELETTRICO SI SCOMODA ANCHE L’AMBIENTE

La protezione della natura potrebbe cedere il passo alla necessità di produrre più energia. Oltre ai 15 progetti che hanno già ottenuto il via libera, sono state discusse nove idee più controverse. Tra le possibilità sul tavolo anche un impianto nei pressi del ghiacciaio del Rodano, ma è una zona protetta.

La produzione di energia andrà a scapito della natura? Il Parlamento negli scorsi mesi si è già mostrato diviso sul tema nei lunghi dibattiti sulla Legge federale su un approvvigionamento sicuro con le energie rinnovabili. Ora la questione si pone sotto un altro aspetto: la costruzione di bacini a ridosso dei ghiacciai potrebbe sempre più prendere piede in futuro. Il pericolo di compromettere l’ambiente, tuttavia, è reale. Negli scorsi anni l’ormai ex consigliera federale Simonetta Sommaruga aveva cercato a più riprese di trovare un equilibrio fra la necessità di produrre più energia – ad esempio potenziando l’idroelettrica – e l’obbligo di proteggere il paesaggio. Nel dicembre del 2021 era stata trovata una prima soluzione durante una tavola rotonda che coinvolgeva i cantoni, i fornitori di energia e anche le associazioni a tutela dell’ambiente.

Quindici progetti

Da questo incontro erano stati identificati «15 progetti per centrali ad accumulazione che, secondo lo stato attuale delle conoscenze, risultano più promettenti sotto il profilo energetico e incidono il meno possibile sulla biodiversità e sul paesaggio. Realizzando questi progetti si potrebbe conseguire una produzione stagionale negli impianti di stoccaggio di due terawattora (TWh) entro il 2040», comunicava allora il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Dei quindici progetti selezionati – e che recentemente hanno ottenuto il via libera da parte del Parlamento – ben otto si trovano in Vallese, tre nel canton Berna, due nei Grigioni e infine uno nel canton Uri e l’ultimo riguarda la diga del Lago del Sambuco, in Ticino. L’allora ministra» dell’Ambiente e dell’Energia, parlando dell’esito della tavola rotonda l’aveva definita «una pietra miliare», ma in realtà la NZZ am Sonntag ha rivelato ieri che in quell’occasione sono stati discussi progetti ben più controversi: si tratta di un elenco di nove potenziali dighe e laghi di stoccaggio attualmente incompatibili con la tutela dell’ambiente e la legge sull’energia.

Fonte Corriere del Ticino – Leggi tutto su cdt.ch

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